Il secolo comincia rasoterra
 
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Diario in versi di Mary Sally

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2007 04:22
30/10/2007 07:04

Avevo pensato di far scrivere alle nostre due donne un testo sulla prima volta di Mary Sally, personaggio di Quenau che si contraddistingue per il seguente motivo: la ragazza è inglese ma ha avuto un professore italiano che ama perdutamente, e per lui che è tornato in patria tiene un diario intimo nella sua lingua natale. Il problema è che tale professore ha insegnato un italiano un po' particolare all'allieva: un misto di espressioni colte tratte dalla letteratura con parolacce e modi di dire presi dalla strada. Ecco come l'hanno interpretato Clary e AMi:

CLARY

Entrò anche la luna e non lo sapevo, mi spinse lontano
verso un temporale improvviso.
Lui eccitato; si apriva nei suoi occhi la voglia di montarmi.
Così avviluppati, lo sguardo socchiuso, il ventre contratto:
mai come adesso c'ero vicina.
Mi ascoltavo negli ansimi, mentre godeva la bocca secca
ausiliata dalla sua calda lingua, che rispondeva di invadere tutto. Fin giù, nella danza dell'ombellico, nel limbo di quella notte, sul mio sesso ora il suo volto assuefatto di me.


Ami

Lui, gonfio e pieno
ardeva nei suoi occhi la voglia di montarmi
Così avviluppati, la luna propizia
lo sguardo socchiuso ed il ventre contratto

L'ora fantasticata fino a ieri
s'affacciava chiaramente oggi al reale
tendendo le mie viscere in oscena danza

Così, le pieghe della tenda cedendo al vento,
cedevo anche le mie nell'intreccio lascivo
di gambe e lingue

L'odore mio di donna acre-lieve nei ripieghi
e le vesti sconciamente esibite ai nostri piedi
sfidavo la sua voglia, il suo turgore
tra i miei seni

Era brama, la mia, d'esser slabbrata,
vieppiù smembrata, oggetto del suo sfogo
Urlavo ad ogni tocco del suo glande
e ad ogni schiocco della lingua ero sua schiava

Ed era dentro, il suo vivere pulsante,
in tutta la sacrilega lunghezza
a scuotere i miei lembi ed a violarmi
seminando infine la mia bocca esausta

Poi ero sola,
lui un corpo ormai svuotato
una macchia da lavare via dal letto
con il mio sangue diluito al latte
------

Un saluto, Ami.
30/10/2007 20:15

Ok. Stasera ho telefonato al caro Stefano e soppesando il tutto, abbiamo deciso di completare questo esperimento qui, visto che abbiamo già il materiale disponibile sul quale lavorare. Per iniziare direi di provare a fare un opera multistrato: Cioè io faccio una fusione fra il testo di Ami e quello di Clary, poi Ale prende il risultato ampliando, segando, modificando ciò che vuole, poi arriva Stefano sul testo di Ale a darci la pennellata; ad Ami e Clary poi le ultime correzioni. Se il risultato ci soddisfa tutti va' pubblicato, senno si fa di nuovo il giro, finchè non siamo tutti contenti del lavoro. credo questo sia un metodo di lavoro valido (almeno agli inizi) se alla fine non ci soddisfa possiamo sempre cambiarlo. ave
30/10/2007 20:50

Ale, a te
Ecco la mia versione, l'ho scritta in prosa poetica per farla assomigliare di più alla forma diario, e rispetto ad Ami e Clary, ho aumentato un poco la carica comica linguistica. Ora Ale tocca a te, non aver paura di rispettare il mio testo,come vedi quello di Clary e Ami l'ho brutalmente stravolto, spero tu faccia altrettanto col mio.


Lui era gonfio e pieno, voleva spingermi lontano... montarmi, slabbrarmi, svuotarsi come un temporale improvviso; abbarbicati, fradici di voglia, nella luna propizia ci stringevamo in oscena danza, con le gambe avviluppate come serpi a mordere lingue che il fuoco avrebbero gelato. Mi ascoltavo negli ansimi, nei bagnasciuga della labbra, che sgrondavamo passione fra le sue narici,che a stento suggevano l'aria, incastonate nelle cosce; e non saprete le urla del glande, il suo sfregarsi sui capezzoli impettiti come schiavi liberi in un orgia dove il padrone giudica -con la verga-, e il suo discendermi lento come fossi una montagna forata da una grotta. Infine eccolo dentro, non bussa, spinge e strattona, la porta socchiusa che non recede, ma si oppone, perché la chiave nel girare a scatti trova il suo piacere; ora non rimane che pulire, il sangue mischiato al latte -nella gola- e il letto distrutto, come da un terremoto, che l'inghiottire tutto (sapete) non disdegna.

01/11/2007 03:13


Voleva spingermi
lontano, portare dentro
anche la luna. Montarmi
slabbrarmi, svuotarsi
come un temporale estivo.

Io, ragazza mai manipolata,
almeno avrei dovuto sapere:
il cielo gonfio e pieno
è presagio fulmineo.

È l’invito per l’oscena danza
da me fantasticata. Ma il reale
incalza forte, supera il pensiero
e giunge fra le gambe
avviluppate come serpi
nella sua sacrilega lunghezza.

Ed ora mi ascolto negli ansimi,
nei bagnasciuga delle labbra abbraccio
le urla del glande, quelle dei capezzoli
le sento come il vento distese sul mio corpo.

Eccolo dentro, spinge la porta
socchiusa che non recede,
ma si oppone, perché la chiave
nel girare a scatti trova il suo piacere:
accolgo il dolore della verga
e il canto di sirene.

Ora non rimane che pulire
il sangue mischiato al latte
-nella gola- e il letto distrutto
come da un terremoto
che l’inghiottire tutto
(sapete) non disdegna.
[Modificato da Maggiofrancese 01/11/2007 03:14]
OFFLINE
Post: 55
Città: ROMA
Età: 38
Sesso: Maschile
29/11/2007 19:35

La mia - credo che ora abbiamo tutte le versioni
Voleva spingermi lontano, portare dentro anche la luna.
Montarmi - slabbrarmi- svuotarmi
come un temporale estivo. Io, ragazza mai manipolata
almeno avrei dovuto sapere: il cielo gonfio e pieno
è presagio fulmineo. È l’invito per l’oscena danza
da me fantasticata. Ma il reale penetra forte
la sua sacrilega lunghezza. Ed ora mi ascolto negli ansimi
e nei bagnasciuga delle labbra attorciglio
le urla del glande, quelle dei capezzoli.
Non rimane che pulire il sangue mischiato al latte
la tazza del caffé rovesciata con le briciole intorno.



necroloquio
29/11/2007 20:32

!!!!!!! Stupenda! non pensavo uscisse qualcosa di così potente. L'ho letta a mia madre e mia sorella e sono rimaste inorridite, stomacate... e mi hanno chiesto di rileggerla. Per me è perfetta così.

OFFLINE
Post: 55
Città: ROMA
Età: 38
Sesso: Maschile
29/11/2007 21:17

anche io la sento molto potente, evocativa, perplessa - come se si potesse guardare ---

necroloquio
30/11/2007 04:19

OK!!! Anche per me va bene!...è potentissima!
Speriamo che venga commentata obiettivamente, senza pregiudizi...anche se credo che molti in officina sono ormai prevenuti nei confronti del collettivo. : )
30/11/2007 04:22

L'ho riletta ancora...mi è piaciuta ancora di più! [SM=g8081] .è stupenda...abbiamo fatto un ottimo lavoro!
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